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Amin, Malalai e il sonno dell’oblio. Racconto di Italo Cassa

Capitolo 1 – La nuova vita di Amin

Sono passati 4 anni dall’arrivo di Amin, e la sua famiglia, in Svezia.
Il viaggio dalla Siria fu avventuroso e si salvarono per puro miracolo dal rischio di morire tutti in mare nella traversata dall’Egitto fino alla Sicilia. Amin ebbe un ruolo molto importante in quel viaggio, e fu la sua fantasia, e la sua forte speranza, a determinare l’evolversi degli avvenimenti.

In Svezia si trova bene, ha fatto tante amicizie, ormai è un ragazzo, e come tutti i ragazzi della sua età comincia a fare nuove scoperte della vita, e anche a guardare con occhi diversi le ragazze.

Tra le sue compagne ce n’è una in particolare, Malalai, una ragazza profuga dell’Afghanistan, fuggita con la sua famiglia dalla guerra e dalle imposizioni crudeli dei Talebani.
Amin è siriano ma non incontra nessuna difficoltà culturale nel rapportarsi con Malalai, amano passare tanto tempo insieme, discutendo di questo e di quello.

Certo, c’è anche lo studio… Importantissimo per tutti i ragazzi e in particolare per quelli della loro età, però ci sono anche tanti altri motivi di incontro e discussione che fanno di loro un duo affiatatissimo.

Malalai è giunta in Svezia da poco, con la sua mamma Rona e la sorellina Fatima. Il papà è morto in Afghanistan, ucciso perché si è opposto ai Talebani. La mamma le ha portate via dal paese alla ricerca di un futuro libero dalle crudeltà cui le donne sono sottoposte nel loro paese.

Il loro stato di rifugiati è però diverso da quello della famiglia di Amin, il quale, essendo un rifugiato siriano, ha ottenuto quasi subito lo status di rifugiato politico. La mamma di Amin ora lavora in una fabbrica dove cuce mongolfiere, un lavoro bizzarro, che a lei però piace molto, specialmente perché sono tutte molto colorate e le danno tanta allegria. Anche pensare che qualcuno un giorno volerà con quei tessuti gonfiati d’aria le dà un felicità immensa.

Di suo marito in Siria non ha saputo più nulla, se è morto oppure se è vivo, nulla… Però Hafsa porta ancora con sé il ricordo del suo compagno e ama raccontare ai suoi figli, Amin e Aisha, le loro avventure giovanili.

La sorella di Hafsa, Saliha, si è sposata con un giovane palestinese e ora hanno una bambina di nome Jamila, la cuginetta di Amin.

Malalai e la sua famiglia invece non hanno ancora ottenuto lo status di rifugiati politici e non si sa se lo potranno ottenere: le politiche svedesi sull’accoglienza dei profughi sono cambiate nel frattempo. Per il momento sono in attesa di sapere che cosa potrà accadere. Malalai è giovane e non ci pensa, preferisce, per il momento, vivere il bello che la sua nuova vita in Svezia gli concede.

Leggi il resto del libro in formato cartaceo oppure in ebook Kindle: https://www.amazon.it/dp/B08MV2LSXM

Ascolta la lingua degli Elfi

 

La danza delle fate della natura

 

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*Amin, Malalai e il sonno dell’oblio, scritto da Italo Cassa, fa seguito al romanzo illustrato “Amin, Aisha e il Mare”, sempre di Italo Cassa e pubblicato nel 2014 dalla casa editrice “L’Orto della Cultura”, con le illustrazioni di Alessandra Tombesi e la traduzione in arabo di Monica Diplotti.

Il nuovo romanzo di Italo Cassa “Amin, Malalai e il sonno dell’oblio” si ispira al fenomeno della Uppgivenhetssyndrom, ovvero dei bambini e ragazzi profughi in Svezia che cadono nella “Sindrome da rassegnazione” a seguito del diniego al visto permanente per poter restare in Svezia come rifugiati. I pazienti cadono in uno stato comatoso e, non sempre, si riprendono anche dopo aver ricevuto il visto permanente. Una situazione particolare che Italo affronta nel nuovo romanzo, tra neorealismo e letteratura fantastica.

Il nuovo romanzo è disponibile in ebook kindle e in versione cartacea da qui: https://www.amazon.it/dp/B08MV2LSXM

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La Befana della Gioia 2017

Le foto realizzate alla XXI edizione della “Befana della Gioia”, il 5 e 6 Gennaio 2017 ai quartieri di Centocelle e Torpignattara, e in alcuni Centri Accoglienza a Roma.

La Befana della Gioia a piazza della Marranella (Torpignattara)
La Befana della Gioia a piazza della Marranella (Torpignattara)
La Befana della Gioia a piazza della Marranella (Torpignattara)
La Befana della Gioia a piazza della Marranella (Torpignattara)
La Befana della Gioia al Centro Accoglienza “Wel@home”
La Befana della Gioia al Centro Accoglienza “Wel@home”
La Befana della Gioia al Centro Accoglienza “Zero in condotta”
La Befana della Gioia al Centro Accoglienza “Zero in condotta”
La Befana della Gioia al Centro Accoglienza “Via Zurla”
La Befana della Gioia al Centro Accoglienza “Via Zurla”
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Hope & Joy – Mostra fotografica di Italo Cassa per i diritti dei bambini

Due esposizioni a Roma della mostra “Hope & Joy – Speranza & Gioia” di Italo Cassa.
Il 18 Novembre alla Libreria per bambini Centostorie in via delle Rose 24 a Centocelle, e il 19 Novembre alla Libreria per bambini Ponte Ponente a via Mondovì 19 al quartiere Appio. In tutte e due le date l’orario è dalle h. 17.00 alle h. 19.30. Contemporaneamente alla mostra saranno organizzate iniziative ludiche per i bambini presenti, il 18 Novembre con le filastrocche di Massimiliano Maiucchi e il 19 Novembre con la lettura animata di favole.
Con la mostra fotografica “Hope & Joy – Speranza & Gioia” Italo Cassa, fotografo, scrittore e costruttore di pace, con la Scuola di Pace, l’associazione di volontariato di cui è presidente, percorre gli itinerari ludici e solidali di 10 anni d’interventi nelle emergenze dovute a fenomeni catastrofici naturali (terremoti a L’Aquila e ad Haiti), o a guerre (le missioni in Turchia e Siria), oppure alla fuga dei bambini dalla guerra e dalle persecuzioni (seguendo il loro percorso dalla Sicilia a Roma, a Milano e fino alla Svezia), e al percorso altrettanto complesso di armonizzazione delle culture nella multietnicità immigratoria delle nostre città, per creare Ponti di Pace e di Luce. In tutti questi percorsi le fotografie di Italo Cassa rappresentano non tanto solo un “fermo immagine” ma di più un lavoro, una costruzione di nuovi rapporti in cui viene sempre messo in primo piano il valore rivoluzionario del sorriso dei bambini.
La mostra sarà poi esposta in un liceo romano nel quartiere Monteverde, ed è disponibile successivamente per tutte le realtà che vorranno ospitarla.

La Befana
La mostra fotografica si può vedere anche online sul sito internet di Italo Cassa

“La mostra fotografica “Hope & Joy : Speranza & Gioia” rappresenta visivamente un percorso vero e tangibile e un racconto di volti, istanti, viaggi, progetti e sogni realizzati, incontri magici in luoghi difficilissimi, sorrisi sinceri e spensierati anche in contesti in cui sembra non ci sia più niente su cui contare.   Italo Cassa, capitano coraggioso, indica la via della Gioia come risposta positiva alle sfide di un mondo concentrato su di sé tanto da sembrare sul punto di implodere.  L’arte in tutte le sue forme lo aiuta a spiegare la sua visione . La fotografia lo accompagna da sempre nelle sue avventure e questa mostra dona a tutti noi la possibilità di condividere momenti di costruzione di pace e di gioia, immagini di forza e di unione; istanti unici catturati non con la pretesa di raccontare una storia attraverso un’opera fotografica ma con l’umiltà di ascoltare, passo dopo passo, strada dopo strada, viaggio dopo viaggio, il proprio cuore e il cuore delle persone incontrate sul cammino.” (Laura Di Nitto).

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Oppure sul suo sito internet: www.italocassa.it/

 

La Scuola di Pace - associazione di volontariato

La Scuola di Pace – associazione di volontariato

La mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

La mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

La mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

La mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

La mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

La mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

La mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

Massimiliano Maiucchi alla mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

Massimiliano Maiucchi alla mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

La mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

La mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

La mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

Massimiliano Maiucchi alla mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

Massimiliano Maiucchi alla mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

Massimiliano Maiucchi alla mostra Hope & Joy alla libreria Centostorie

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Donald’s ballad

Hard heart
Just like a stone
Red and angry
He buils up walls

Americans first
You Muslims get out of here
Americans first
You Mexicans get out of here

Buy everything
As much as you like
Have no love
Don’t know how it feels like

Americans first
You Muslims get out of here
Americans first
You Mexicans get out of here

White is superior
In your opinion
Black is inferior
in your opinion

Americans first
You Muslims get out of here
Americans first
You Mexicans get out of here

Lead the ones
that feed on hamburgers
Lead the ones
who don’t know about life

Americans first
You Muslims get out of here
Americans first
You Mexicans get out of here

There’s another America though
And it’s all peace and love
The America that loves
and its heart that beats strong

Hurray diversity
We are all the same
Let’s break all the walls
Create bridges instead !

(Written by Italo Cassa – Translation by Laura di Nitto)

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Mostra fotografica Hope & Joy – Categoria Bambini in fuga

A Luglio del 2014 la situazione in Siria era diventata veramente difficile, se prima era rischioso entrare per dare una mano ai bambini e alla popolazione, ora la possibilità di essere rapiti dai qaedisti è molto concreta, l’aiuto deve essere portato in un modo differente.
Nel frattempo decine di migliaia di profughi dalla Siria, tra cui molti bambini, cominciano ad arrivare sulle coste meridionali della nostra penisola, in cerca di un futuro migliore. La loro destinazione finale però non è l’Italia ma i paesi del nord-Europa, dove spesso hanno parenti, e dove l’accoglienza è più dignitosa.
Io, con Marinella, Maurizio, Paolo e Simone, ci avventuriamo sempre con il nostro JoyBus fino a Catania in Sicilia per andare a portare un aiuto di cuore a quei bambini. Li conosciamo una ragazza marocchina, Nawal Soufi, che si adopera per salvare i migranti in mare facendo da mediatrice linguistica tra loro e la guardia costiera.
Dopo la missione a Catania decidiamo di partire, io e Simone Danieli (l’operatore video e regista del successivo film “Bambini in fuga”) sempre con il nostro JoyBus, a Milano, in Svizzera, in Germania e fino in Svezia dove andiamo ad incontrare una famiglia siriana che avevo conosciuto a Maggio 2014 al Centro Accoglienza di via Aldini a Milano.
Durante il viaggio diamo anche un passaggio umanitario a due ragazzi siriani fino in Germania.
La missione Bambini in Fuga continua poi nel 2015 a Palermo e a Roma con l’arrivo numeroso di tanti bambini migranti in cerca anche loro di un futuro di Pace.
Quelle che seguono sono alcune tra le foto di quelle missioni.

Guarda dove sarà esposta prossimamente la mostra fotografica “Hope & Joy – Speranza & Gioia” su questa pagina: www.italocassa.it/mostra-foto/
Laboratorio di pittura creativa al campo accoglienza della CRI alla Stazione Tiburtina (Roma – 2015)
Spettacolo bolle di sapone al Centro Baobab (Roma – 2015)
Laboratorio di pittura creativa al campo accoglienza della CRI alla Stazione Tiburtina (Roma – 2015)
Giochi al Centro Baobab (Roma – 2015)
Giochi con i clown umanitari al quartiere Il Capo (Palermo 2015)
Striscione al Centro Baobab (Roma – 2015)
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Laboratorio di pittura creativa al Centro accoglienza di via Aldini (Milano – 2015)
Laboratorio di pittura creativa al Centro accoglienza di via Aldini (Milano – 2015)
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Giochi con i clown umanitari al Centro accoglienza di via Aldini (Milano – 2015)
Giochi con i clown umanitari al Centro accoglienza di via Aldini (Milano – 2015)
Giochi con i clown umanitari al Centro accoglienza di via Aldini (Milano – 2015)
Giochi con i clown umanitari al Centro accoglienza di via Aldini (Milano – 2015)
Giochi con i clown umanitari al Centro accoglienza di via Aldini (Milano – 2015)
Giochi con i clown umanitari al Centro accoglienza di via Aldini (Milano – 2015)
Famiglia siriana, che avevo già conosciuto al Centro di via Aldini a Milano, rifugiata a Ronneby (Svezia)
Bambini in fuga rifugiati al Centro Accoglienza di Ronneby (Svezia)
Bambini in fuga rifugiati al Centro Accoglienza di Ronneby (Svezia)
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